Guida pratica alle autorizzazioni sanitarie

Aprire o adeguare una struttura sanitaria può sembrare un percorso complesso. Con questa guida vogliamo fare chiarezza e offrirti uno schema semplice e concreto per affrontare l’iter autorizzativo senza intoppi. Scopri come possiamo aiutarti a [[Nome Azienda]].

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Perché serve un’autorizzazione sanitaria

Ogni struttura che eroga prestazioni sanitarie o medico–odontoiatriche deve essere autorizzata all’esercizio secondo la normativa nazionale e regionale.
L’autorizzazione garantisce che i locali, le attrezzature e l’organizzazione rispettino i requisiti igienico–strutturali, tecnologici e gestionali previsti dalle leggi in materia di tutela della salute e sicurezza dei pazienti.
In parole semplici: serve a dimostrare che la struttura è sicura, conforme e in grado di erogare prestazioni sanitarie in modo corretto.


Riferimenti normativi principali

Il quadro normativo è definito a livello nazionale e integrato dalle Regioni. I riferimenti fondamentali sono:

  • D.Lgs. 502/1992 e successive modifiche (organizzazione del sistema sanitario e accreditamento).

  • D.P.R. 14 gennaio 1997, che stabilisce i requisiti minimi per l’autorizzazione delle strutture sanitarie.

  • D.Lgs. 81/2008, per gli aspetti di sicurezza sul lavoro.

  • D.M. 02/09/2021 e D.M. 10/03/1998 per la gestione della sicurezza antincendio.

  • Regolamenti regionali (diversi per Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, ecc.) che specificano l’iter, la modulistica e gli enti competenti.


Fasi dell’iter autorizzativo

1. Analisi preliminare e verifica dei requisiti
Si parte da una verifica dei locali, delle destinazioni d’uso, delle altezze, dei percorsi e della conformità edilizia e impiantistica.
Vanno controllati anche i requisiti minimi previsti dal D.P.R. 14.1.97 e dalle delibere regionali (es. DGR 1046/2018 in Lombardia).

2. Predisposizione della documentazione tecnica
Occorrono planimetrie quotate e firmate da un tecnico abilitato, relazione descrittiva dei locali e delle attività, elenco delle attrezzature, nomina del direttore sanitario e dichiarazioni di conformità degli impianti.

3. Invio della pratica e iter amministrativo
In Lombardia, la pratica viene caricata sulla piattaforma SIGAUSS; in Lazio si presenta in formato cartaceo o PEC all’ASL; in Emilia-Romagna la modulistica varia per ogni AUSL.
A seconda dei casi, può essere richiesto un sopralluogo da parte di ASL o SPRESAL.

4. Autorizzazione all’esercizio
Se la documentazione è completa e la struttura conforme, l’autorizzazione viene rilasciata o validata tacitamente dopo i termini previsti (solitamente 30-60 giorni).

5. Gestione post–autorizzazione
Dopo il rilascio, il titolare deve mantenere la conformità aggiornando i documenti di sicurezza, le manutenzioni, le verifiche impiantistiche, la sorveglianza sanitaria e gli adempimenti radioprotezionistici.


Differenze regionali

Lombardia
Procedura interamente digitale tramite piattaforma SIGAUSS. Non è più prevista l’autorizzazione alla realizzazione, ma solo quella all’esercizio. È necessario allegare la dichiarazione di conformità alla DGR 1046/2018 e la documentazione tecnica aggiornata.

Lazio
Prevede ancora l’autorizzazione alla realizzazione in caso di nuove strutture o ampliamenti. L’iter è gestito tramite l’ASL di competenza e prevede, nella maggior parte dei casi, sopralluogo congiunto ASL–SPRESAL.

Emilia-Romagna
Sistema semplificato ma con controlli molto tecnici: vengono verificate la conformità edilizia, le aree funzionali e la rispondenza alle check list AUSL.


Documenti e allegati tipici

  • Relazione tecnica descrittiva dell’attività

  • Planimetria firmata da tecnico abilitato

  • Dichiarazioni di conformità impianti elettrici, gas, aspirazione, condizionamento

  • Nomina Direttore Sanitario

  • Relazione sulla gestione dei rifiuti sanitari e sulla disinfezione

  • Protocollo di emergenza e gestione rischi

  • DVR e piano antincendio

  • Certificato di agibilità


I tempi medi

Se la documentazione è completa, i tempi vanno da 30 a 90 giorni, ma dipendono molto dal carico dell’ASL e dalla tipologia di intervento.
Le pratiche incomplete o non coerenti con la destinazione urbanistica possono allungare drasticamente l’iter.


Come possiamo semplificare il processo

Noi ci occupiamo di tutto:

  • Analisi preliminare della struttura e verifica dei requisiti;

  • Coordinamento con il progettista o l’architetto incaricato;

  • Redazione di tutta la documentazione necessaria;

  • Presentazione della domanda e gestione del rapporto con gli enti;

  • Supporto fino al rilascio dell’autorizzazione;

  • Gestione successiva degli adempimenti obbligatori.

Grazie all’esperienza maturata in numerosi progetti in Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna, anticipiamo i problemi e impostiamo la pratica in modo che superi il controllo ASL senza integrazioni.

I problemi che risolviamo

Non sempre è facile districarsi tra le normative regionali e i requisiti specifici per ogni tipologia di struttura sanitaria. Aiutiamo i nostri clienti a superare le difficoltà burocratiche e a ottenere le autorizzazioni necessarie in tempi rapidi.